Navigo su internet fin dagli albori e leggo le notizie online da anni. Una volta aquistavo una copia cartacea del Mattino di Napoli e l’immancabile Gazzetta dello Sport ogni giorno. Ma quei tempi sono finiti da un bel pò, in particolare per me dall’avvento del tablet che utilizzo, quasi esclusivamente, come quotidiano di informazione e per leggere e-books.
A questo punto viene automatica la necessità di rispondere ad un questito. E’ dunque superato il mezzo cartaceo ed è preferibile leggere quotidiani online?
Direi che la risposta è personale innanzitutto, persone abituate negli anni al cartaceo e con poca dimestichezza con i device mobili sopratutto, preferirà forse ancora la carta al digitale.
Poi c’è l’aspetto economico da considerare, un quotidiano costa generalmente più di un euro a copia mentre un quotidiano on-line è in diversi casi gratuito. A causa della crisi del cartaceo, però molti di questi siti online hanno introdotto il concetto di abbonamento per leggere le notizie ed hanno inasprito l’utilizzo della pubblicità che, da moderata è diventata sempre più invasiva. Una pubblicità che sul cartaceo non è certo fastidiosa, mentre on-line può rivelarsi a volte intollerabile.
Siti di news più visitati in Italia
Secondo fonti dagcom.com i siti di notizie e quindi i quotidiani online più visitati in Italia nel gennaio del 2019, per numero di visite giornaliere, sono stati:
- LA REPUBBLICA – 1.400.000 (cartaceo 150.000)
- IL CORRIERE DELLA SERA – 1.118.000 (cartaceo 200.000)
- TGCOM24 – 1.000.000
- IL MESSAGGERO – 720.000
- LA GAZZETTA DELLO SPORT – 680.000
- DONNA MODERNA – 540.000
- ANSA – 420.000
- IL SOLE 24 ORE – 415.000
- IL FATTO QUOTIDIANO – 360.000
- FANPAGE.it – 250.000
Alcuni di questi sono derivati da versioni digitali della controparte cartacea, altri nascono esclusivamente online. I primi hanno attivato una modalità di lettura più o meno restrittiva utilizzando un paywall. Un paywall è un messaggio che sbarra ed impedisce la lettura di un articolo a meno dell’acquisto di un abbonamento.
Paywall (abbonamento)
Nell’elenco mostrato i giornali cartacei come LA REPUBBLICA e IL CORRIERE DELLA SERA, hanno un paywall per la lettura di qualsiasi articolo (il primo sempre, il secondo scatta dopo qualche click) mentre LA GAZZETTA DELLO SPORT ed IL SOLE 24 ORE hanno abilitato un paywall solo per approfondimenti, lasciando un buon numero di notizie leggibili gratuitamente.
Gli altri quotidiani online della lista, quelli derivanti da piattaforme disponibili in streaming video (TGCOM24), o gli altri come ANSA, DONNA MODERNA, IL FATTO QUOTIDIANO e FANPAGE.it sono leggibili gratuitamente.
Esistono diversi modi di aggirare il paywall, ed al di là dell’etica del gesto (per come la vedo io il lavoro va sempre ripagato), potete dare un’occhiata al link qui sotto per scoprire come superare l’ostacolo.
Pagare quindi l’abbonamento oppure no ?
La risposta è soggettiva, e varia caso per caso ed alla propria sete di notizie.
Il costo dell’abbonamento è variabile: al di la delle promozioni si va dai 9,90/m di Repubblica, ai 7,90/m del Corriere della Sera al solo 1,00/m del Messagero. La Gazzetta dello Sport offre due abbonamenti 1,99/m o 3.99/m dove il secondo però è molto interessante perchè non mostra pubblicità, nè sul sito nè sull’app. Ma esistono anche le esagerazioni, ilMattino.it quotidiano principalmente di Napoli e Campania, costa la bellezza di 19,99/m!
Dicorso a parte per Il Fatto Quotidiano che non ha un paywall ma ti chiede di diventare un Sostenitore pagando circa 5,99/m. In questo modo “è possibile accedere a tutte le notizie del sito e, sette giorni dopo la pubblicazione, anche all’archivio del giornale cartaceo. I sostenitori posso partecipare una volta alla settimana alle riunioni di redazione e hanno a disposizione uno spazio nell’area blog dove pubblicare i propri contributi. Inoltre navigano con pubblicità molto ridotta tutte le nostre sezioni“.
Se considerate il costo del quotidiano cartaceo, non c’è molto da paragonare. In ogni caso, potete sempre optare per giornali indipendenti come Fanpage.it che sono gratuiti.
Troppa Pubblicità
Quando trovo blog o siti di notizie ben fatti che usano una moderata pubblicità, possono sicuramente star certi di potermi annoverare tra i loro fedeli lettori. In altre occasioni, il problema è così fastidioso, che chiudo la pagina e giuro che dirò a tutti il nome e l’indirizzo web da evitare a tutti costi.
Sapete a cosa mi riferisco no ? E’ quando andate su un sito e prima che riuscite ad orientarvi un attimo, video si aprono all’improvviso sulla vostra destra o sulla vostra sinistra, saltando su senza preavviso e cominciando a presentarvi qualche prodotto, servizio, una vacanza al mare o chissà cosa. Oppurre trovate innumerevoli pubblicità ricche di animazioni che si intervallano continuamente con il testo che a fatica riuscite ad individuare e vi impediscono una tranquilla lettura. Ci siete ?
I siti nati esclusivamente online, non “istituzionali” per cosi dire, possono rivelarsi una vera bomba fin dall’apertura. Esplodono in una miriade di oggetti disordinati, il più delle volte orrendi, messi su da webmaster sprovvisti di qualsiasi gusto estetico e sopratutto di etica giornalistica.
Lecito finanziarsi ma occorrebbe un certo equilibrio nel rapporto contenuti/pubblicità.
Siti fake
Qui occorre distinguere tra blog e quotidiani on-line da semplici aggregatori di notizie tirati su per far soldi. Parlando di sport, spesso mi capita di andare su siti in cui si parla di calciomercato, termine che a noi tifosi fa immediatamente scattare il click. I siti mostrano spesso promettenti scoop che mirano a catturare la tua attenzione per poi aprire pagine dove la notizia è semplicemente il riporto di un titolo di un’altra testata e basta. A volte 2 o tre righe sommerse in un mare di pubblicità e video che si autoavviano all’apertura.
Questo genere di siti sono dei “fake”, ovvero sono fasulli. Spesso utilizzano aggregatori ovvero programmi automatici che recuperano le notizie da altri siti e generano post utilizzati soltanto per visualizzare adwords o video sponsorizzati per generare click e qualche dollaro. In altri casi contengono aggregatori che generano automaticamente schede prodotto ad esempio di amazon, e se cliccate non state tranquilli non vi capiterà nulla, ma il codice di affiliazione associato al link (generalmente un ?ref=codice a destra dell’indirizzo) permetterà al sito dal quale cliccate di raggranellare qualcosa in caso di acquisto.
Uno degli modelli più ricorrenti è quando vi attirano con frasi del tipo “Guarda le 50 celebrità che…”, vi sarà capitato o no qualcosa di simile ? Spesso sono tradotti in automatico da siti americani con evidenti strafalcioni, spezzati ad arte una scheda alla volta in modo che la pagina possa aprirsi 50 volte in questo caso mostrando 50 pubblicità diverse. Non male per loro, ma voi evitatele se riuscite.
Moda dei contenuti Video
Infine un accenno alla moda dei video clip che trovate oramai su tutti i siti. Per accellerare la creazione di contenuti esistono sezioni della homepage in grado di catturare la vostra attenzione, il più delle volte nelle testate più importanti, per mostrare video originali, ma tante volte propongono con scoop mirabolanti video clip provenineti da cellulari, spesso inguardabili per la qualità, di lunghezza anche minima del tipo 9-10 secondi, ma che contengono, inserzioni pubblicitarie iniziali che, proprio nelle testate più importanti, sono generalmente di 30 secondi.
Questi video messi li, sono pessimo giornalismo e sopratutto una macchina per far qualche soldo. Perchè da una testata importante non ti aspetti questo, e quindi magari aspetti pazientemente i 30 secondi per poi rimanere deluso da un video quasi nero dove non si capisce niente. A me è capitato più volte.
Infine questi video, in una navigazione mobile sempre più utilizzata, danno fastidio perchè bloccano spesso la visione della pagina e sono quasi impossibili da eliminare prima che terminino i 30 fatidici secondi. Il che comporta che volente, o nolente, se vuoi continuare la lettura, la pubblicità te la devi sorbire.
Conclusione
Oggi, con gli strumenti di navigazione mobile soprattutto, fare a meno di questi quotidiani online, mi sembra alquanto difficile sopratutto per chi, come me, fa dell’informazione un obbligo o quasi. Per questo motivo nelle prossime settimane recensirò diverse categorie di siti di news e gli darò un bel voto. Così potrete orientarvi meglio.
Buona lettura!