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Blog personale di Giorgio Russo

Dovlatov – I libri invisibili

Il film di Alexey German Jr. “I libri invisibili“, mostra la Leningrado degli anni ’70 e ritrae la vita culturale dei giovani autori dell’epoca. In particolare, racconta di sei giorni nella vita quotidiana di Sergej Donatovič Dovlatov, destinato a diventare una delle figure più rappresentative della letteratura russa moderna.

Sergei Dovlatov, figura iconica della letteratura russa del XX secolo, incarna l’essenza del dissidente intellettuale e dello scrittore satirico. Attraverso la sua prosa pungente e umoristica, Dovlatov ha dipinto un ritratto straordinario della vita quotidiana nell’Unione Sovietica e delle sfide che gli artisti affrontavano sotto un regime oppressivo.

Le opere di Dovlatov, tra cui “Le mie professioni” e “Zona”, sono caratterizzate da uno stile scarno ma potente, in cui l’umorismo e l’ironia si mescolano a riflessioni più profonde sulla natura umana e sulla condizione umana. Attraverso le sue storie, Dovlatov ha evidenziato la lotta tra l’individuo e il sistema, catturando la tensione tra l’aspirazione all’autenticità e la necessità di conformarsi alle regole imposte dal governo.

La figura di Dovlatov è stata forgiata dalle sue esperienze personali come scrittore censurato e non ufficialmente pubblicato. Mentre le sue opere erano spesso respinte dai canali ufficiali, Dovlatov ha continuato a scrivere e a condividere le sue storie con piccoli circoli di amici e colleghi scrittori. Questi sforzi clandestini hanno reso le sue opere ancora più preziose, diventando simboli di resistenza intellettuale.

Dovlatov è considerato un maestro della satira e dell’autoironia, capaci di smascherare le ipocrisie della società sovietica attraverso la lente di un umorismo sottile ma tagliente. La sua eredità letteraria è stata riconosciuta a livello internazionale, e le sue opere sono state tradotte in molte lingue, permettendo a una vasta audience di apprezzare la sua genialità narrativa e la sua prospettiva unica sulla vita nell’era sovietica.

In sintesi, Sergei Dovlatov rimane un gigante della letteratura russa, il cui lavoro travolgente e penetrante continua a ispirare lettori e scrittori di tutto il mondo. La sua abilità di mescolare l’umorismo alla profondità delle riflessioni sulla vita e sulla società è ciò che rende le sue opere rilevanti e apprezzate ancora oggi.

Il film, alquanto notevole per la ricostruzione storica di un periodo storico e sociopolitico per tanti versi torbido ma affascinante, Orso d’Argento a Berlino per i costumi e le scenografie, racconta la battaglia universale di Dovlatov contro chi lo vuole silenziare. Ma Dovlatov raggiungerà il successo soltanto dopo essere espatriato negli Stati Uniti proprio per evitare di piegare la sua indipendenza creativa alle richieste del regime ed ai compromessi. Un tema purtroppo sempre ampiamente sofferto nei regimi totalitari, un film che fa riflettere.